Tra crisi economica e tensioni internazionali, il governo italiano è chiamato a tracciare una nuova rotta per il Paese.
L’Italia sta attraversando un periodo critico: l’economia è in difficoltà e la crescita del prodotto interno lordo nel secondo trimestre, con un dato dello 0,9%, è addirittura inferiore a quella del primo trimestre, segnando uno dei tassi di crescita più lenti all’interno dell’Unione Europea.
Riscrivere il passato o preoccuparsi del futuro?
Cosa fare? Sono necessarie riforme per tornare a lavorare seriamente, senza cercare di riscrivere il passato, ma concentrandosi su soluzioni per affrontare i problemi più urgenti del Paese, ovvero il lavoro, i redditi e il cuneo fiscale. Mancano le risorse finanziarie e servono investimenti esteri, eppure continuiamo a litigare con tutti i Paesi partner, a cominciare dalla Francia, un alleato storico soprattutto sul piano economico, considerati i suoi investimenti.
Ma la questione non si limita alle relazioni internazionali: anche all’interno del governo è necessario trovare un equilibrio e una linea coerente, sia sul piano nazionale che nei confronti del contesto internazionale. Non basta semplicemente allinearsi agli altri quando si tratta di imporre sanzioni; è fondamentale lavorare per trovare soluzioni concrete ai problemi che affliggono non solo l’Italia, ma anche l’Europa.
Il passato non si può riscrivere, ma il futuro è ancora tutto da scrivere, ed è questo il compito che spetta al governo.